Riportiamo quanto scritto da Franco
Sorice per l’enciclopedia
Treccani.it all’indirizzo http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-giunchi_(Dizionario-Biografico)/ alla voce Giuseppe Giunchi.
GIUNCHI, Giuseppe. - Nato a Recanati il 16 ag. 1915 da Aleardo e da
Lina Ortolani, dopo aver completato gli studi liceali in Ancona si iscrisse al
corso di laurea in medicina e chirurgia presso l'Università di Roma.
Dal 1934
frequentò come allievo interno l'istituto di patologia generale diretto da G.
Vernoni, sotto la cui guida apprese l'istologia normale e patologica e le
tecniche sierologiche e batteriologiche.
Nel 1938 si laureò col massimo dei
voti e la lode e conseguì il premio Mazzoni per i migliori voti conseguiti agli
esami durante tutto il corso; quindi, nel 1939, vinta una borsa di studio
biennale della Cassa depositi e prestiti, si iscrisse alla scuola di
specializzazione in clinica medica presso il relativo istituto romano diretto
da C. Frugoni: in questa sede aveva così inizio la formazione clinica e la
carriera universitaria del G. dapprima come medico interno, poi dal 1940 in
qualità di assistente volontario.
Chiamato alle armi nel '41, il G.
prestò servizio per un anno sul fronte greco-albanese. Congedato, nel 1942 fece
ritorno nella clinica medica di Roma ove assunse come assistente retribuito la
direzione interinale del laboratorio di batteriologia e sierologia in
sostituzione di F. Magrassi. Chiamato nuovamente alle armi per un altro anno
nel 1943, nel 1944 riprese la sua attività presso la clinica medica di Roma col
titolo di assistente volontario. Nominato assistente incaricato nel 1947, gli
fu affidato l'insegnamento di batteriologia e sierologia presso la scuola di
specializzazione in clinica medica; nel '46 era stato nominato direttore del
laboratorio di batteriologia e sierologia.
Conseguita nel 1948 la libera
docenza in patologia speciale medica e metodologia clinica, nel novembre dello
stesso anno, superato il relativo concorso, divenne assistente ordinario.
Nel
1951 conseguì la libera docenza in clinica delle malattie infettive e nel 1954
fu nominato aiuto ordinario presso l'istituto di clinica medica generale e
terapia medica dell'Università di Roma, la cui direzione era stata assunta nel
1951 da G. Di Guglielmo; il G. mantenne il titolo fino al 1959, sotto la
direzione di L. Condorelli succeduto al Di Guglielmo nel '56.
Incaricato dell'insegnamento della
clinica delle malattie infettive presso le Università di Siena nel 1954-55 e di
Roma nel 1955-56, nel 1959 il G., classificato al primo posto della terna fra i
vincitori del concorso per la stessa disciplina bandito nel 1958, fu chiamato
come professore straordinario dalla facoltà di medicina e chirurgia
dell'Università di Sassari. In questa sede riuscì in pochi mesi a dar vita a un
efficiente e attrezzato istituto, dotato di un reparto di degenza e di moderni
laboratori.
Nominato professore ordinario il 1° nov. 1962, l'anno successivo fu
chiamato alla direzione della cattedra e dell'istituto di clinica delle
malattie infettive dell'Università di Perugia; anche in questa nuova sede
dovette impegnarsi per riorganizzare e rendere operativa sul piano scientifico
e sanitario la struttura affidatagli.
Nel 1968 la facoltà di medicina e
chirurgia dell'Università di Roma deliberò all'unanimità la chiamata del G.
alla direzione della cattedra e dell'istituto di clinica delle malattie
infettive: subito egli ampliò e riorganizzò la clinica creando nuovi laboratori
e reparti di degenza, ai quali affluirono presto malati provenienti da ogni
parte d'Italia.
Il 1° nov. 1972 il G. assunse la direzione della terza cattedra
di clinica medica generale e terapia medica dell'Università di Roma.
In questo
ateneo nell'anno accademico 1981-82 tenne anche il corso ufficiale di
insegnamento di storia della medicina, fece parte del corpo docente di numerose
scuole di specializzazione e fu direttore di quelle in clinica delle malattie
infettive e in medicina interna.
Formatosi alla scuola del Frugoni,
del quale assimilò le doti di sintesi clinica e di razionale procedimento
diagnostico, il G. fu un illustre infettivologo e clinico medico. Studioso
soprattutto della patologia infettiva, si occupò di vari e interessanti
argomenti di patologia e clinica medica, e fu autore di oltre 400
pubblicazioni.
Suo campo di indagini preferito fu
indubbiamente quello delle malattie infettive, alla cui conoscenza recò
importanti contributi di ordine clinico, prevalentemente, e sperimentale. Si
ricordano in particolare gli studi che condusse sulla patologia dell'apparato
respiratorio causata da virus e rickettsie, in special modo sulla febbre Q che
aveva attirato l'interesse degli infettivologi italiani subito dopo la seconda
guerra mondiale per essersi manifestata sul territorio nazionale in piccoli
focolai epidemici (La pleurite da virus, in Clinica nuova, VI
[1948], pp. 219-232; Osservazioni cliniche sulle pneumopatie atipiche da
virus (sindrome di Hegglin), in Bull. delle scienze mediche, CXX
[1948], pp. 477-482, in collab. con G. Carbocini; Il problema della
"febbre Q" in Italia (febbre del Queensland); osservazione di una
epidemia di febbre Q tra la popolazione italiana, in Recenti Progressi
in medicina, VII [1949], pp. 139-163; Polmoniti da virus e tubercolosi
polmonare, ibid., pp. 326-377, in collab. con B. Mariani; Malattie
dell'apparato respiratorioda virus e rickettsie, in Atti del 50°
Congresso della Società italiana di medicinainterna, Roma 1949, II, Relazioni,
Roma 1949, e in La Riforma medica, LXIII [1949], pp. 962-968, in collab.
con C. Frugoni, F. Magrassi e G. Ambesi Impiombato; La cura della febbre Q
con la terramicina, in Minerva medica, XLII [1951], 1, pp. 833-839; Su
di una particolare forma clinica di febbre Q a decorso protrattocon ricorrenze
febbrili, in Gazzetta internazionale di medicina e chirurgia, LV
[1951], pp. 119-131, in collab. con B. Babudieri; Gli aspetti radiologici
delle manifestazioni polmonari e pleuriche della febbre Q, in La
Radiologia medica, XXXVIII [1952], pp. 1145-1159, in collab. con G. Ambesi
Impiombato; L'importanza delle vie di introduzione della Coxiella burnetii
nel determinismo dei quadri clinici [intervento al seminario della febbre Q
in Italia, tenutosi a Perugia il 10-11 ott. 1951], in Annali della sanità
pubblica, XIII [1952], pp. 86 s.; Ricercadegli anticorpi fissanti il
complemento verso i virus respiratori umani in soggettiresidenti nella
provincia di Sassari, in Il Policlinico, sez. medica, LXXI [1964],
pp. 355-377, in collab. con S. Pauluzzi; Un ventennio di esperienza sulla
febbre Q in Italia, in Giornale di malattie infettive e parassitarie,
XXIII [1971], pp. 935-938, in collab. con S. Pauluzzi e F. De Rosa), sulla
patologia e la clinica delle malattie infettive dell'apparato cardiovascolare (Gli
agenti microbici dell'endocardite batterica subacuta (endocardite lenta
maligna), in Rendiconti dell'Istituto superiore di sanità, XIII
[1950], pp. 5-40, in collab. con U. Marotta; Endocardite brucellare, in Cuore
e circolazione, XXXV [1951], pp. 129-146, in collab. con G. Pusic - S.M.
Tamburello; La terapia dell'endocardite batterica subacuta, in La
Clinica terapeutica, II [1952], 1, pp. 329-356; Infezioni batteriche
cardiovascolari complicanti la chirurgia cardiaca, in Il Policlinico,
sez. pratica, LXIII [1956], pp. 1481-1492, in collab. con G. Ortona - F.
Sorice, lavoro questo che rappresentò una fra le prime, originali osservazioni
in Europa sull'argomento) e sulla brucellosi (La splenectomia nella
infezione brucellare, in Il Policlinico, sez. medica, LV [1948], pp.
125-137; Aspetti attuali della terapia della brucellosi, in Recenti
Progressi in medicina, VIII [1950], pp. 241-264; Terapie eziologiche
della brucellosi umana, in La Clinica terapeutica, I [1951], 2, pp.
135-159).
Il G. illustrò gli importanti contributi
clinici e sperimentali apportati all'infettivologia nell'ampia relazione
svolta, in collab. col Frugoni, al 54° Congresso della Società italiana di
medicina interna, ove introdusse i concetti di "patomorfosi delle malattie
infettive indotta dagli antibiotici" e di "dismicrobismo da
antibiotici" (Antibiotici e immunità nel processo di guarigione delle
malattie infettive, in Atti del 54° Congresso della Società italiana di
medicina interna, Roma 1953, III, Relazioni, Roma 1953). Vari e di
grande interesse scientifico e pratico furono i temi affrontati dal G.: le
micosi in corso di terapia antibiotica, con particolare riguardo alle candidosi
(Le micosi secondarie a trattamenti antibiotici con particolare riguardo
alle candidosi, in Recenti progressi in medicina, XXIV [1958], pp.
18-59; Candidosis following antibiotic therapy, in Scientia medica
Italica, English edition, s. 2, VI [1958], pp. 580-628; Ricerche
sperimentali sulla relazione tra antibiotici e infezioni causate da Candida,
I, Effetti della somministrazione ditetraciclina o altri antibiotici in
corso di infezioni da Candida nel topo, in Riv. dell'Istituto
sieroterapico italiano, XXXIV [1959], pp. 343-361; II, Azione degli
antimicotici sull'infezione sperimentale da Candida albicans nel topino, in
La Clinica terapeutica, XVII [1959], pp. 487-498, in collab. con L.
Ortona - F. Sorice - G. Visco); la ezio-patogenesi della lingua nera da
penicillina, originale studio che suscitò l'interesse degli studiosi stranieri
(Osservazioni cliniche e sperimentalisulla lingua nera villosa da
antibiotici, in Il Policlinico, sez. pratica, LXI [1954], pp.
477-487, in collab. con F. Sorice: si veda l'editoriale Black hairy tongue,
in The Lancet, 1954, 2, pp. 179 s.); l'idatidosi, problema di grande
attualità in Sardegna (Stato attuale della diagnosi biologica dell'idatidosi,
in Atti del VII Congresso internazionale di idatidologia, Roma… 1960,
Roma s.n.t., pp. 235-258, relazione questa che segnò l'inizio di una serie di
ricerche svolte dalla sua scuola per oltre venti anni culminate nella messa a
punto di nuove e più precise tecniche diagnostiche della parassitosi); le
infezioni nei pazienti con ridotte difese immunitarie (Le infezioni nei
pazienti neutropenici, in Atti dell'86° Congresso della Società italiana
di medicina interna, Sorrento… 1985, Roma 1985, pp. 433-523, in collab. con
P. Serra - F. Mandelli, relazione conclusiva di una lunga serie di originali
osservazioni clinico-batteriologiche); gli aspetti patogenetici del coma
epatico (La patogenesi del coma epatico, in Recenti Progressi in
medicina, LXX [1981], pp. 358-399, in collab. con L. Capocaccia - F. Rossi
Fanelli et al.).
Il G. fu inoltre autore di
osservazioni sull'influenza di carenze alimentari, in particolare vitaminiche,
nei confronti del sistema immunitario citate da G.S. Wilson - A.A. Miles in Topley
and Wilson's principles of bacteriology and immunity, II, London 1955 (4a
ed.), p. 1378; e relatore all'83° Congresso della Società italiana di medicina
interna (Il corretto uso del laboratorio per la diagnosi e la terapia,
in Atti dell'83° Congresso della Società italiana di medicina interna, Roma…
1982, I, Roma 1982, pp. 228-246). Da ricordare ancora i suoi interventi al
simposio sugli immunocomplessi (Immunocomplessi circolanti in patologia umana.
Introduzione, in Fisiopatologia degli immunocomplessi. Atti del Simposio
tenuto a Roma… 1979, Padova 1980, a cura di G. Giunchi - F. Aiuti, pp.
1-13, in collab. con F. Aiuti; Deficienza delle IgA e immunocomplessi
circolanti in bambini napoletani con infezioni respiratorie ad esito infausto,
ibid., pp. 61-79, in collab. con F. Aiuti et al.) e al 75°
Congresso della Società italiana di medicina interna (Terapia intensiva in
medicina interna, relazione. Introduzione, in Atti dei Congressi della
Societàitaliana di medicina interna. 75° Congresso. Roma… 1974, Roma 1974,
pp. 3-6, in collab. con F. Manfredi et al.) e gli articoli Il
problema del metodo nella medicina clinica, in Medicina nei secoli,
XII (1975), pp. 333-343, e Dal giuramento di Ippocrate alla medicina del
2000, in Il Policlinico, sezione pratica, LXXXIV (1977), pp.
427-434. Del G. vanno ancora menzionati i trattati Compendio di
immunoematologia, Roma 1954, uno dei primi apparsi sull'argomento,
all'epoca ancora agli albori; Malattie infettive, I-II, Milano 1973, in
collab. con F. Sorice; Acidi biliari: aspetti chimici, fisiopatologici e
terapeutici, Milano 1979, in collab. con L. Capocaccia; Concetti attuali
di immunoterapia, Padova 1981, in collab. con F. Aiuti - R. D'Amelio.
Brillante caposcuola, il G. formò
una numerosa schiera di allievi. Nell'Università romana ricoprì cariche di
rilievo: fu prorettore, membro del consiglio di amministrazione, presidente del
corso di laurea in medicina e chirurgia. Membro del Consiglio superiore della
pubblica istruzione e del Consiglio superiore di sanità, nel 1979 gli venne
attribuita la presidenza onoraria della Società italiana per lo studio delle
malattie infettive e parassitarie e fu fino alla morte presidente della
Accademia medica di Roma.
Molto noto e apprezzato in campo
professionale, fu medico curante di illustri personalità (fra le quali tre
presidenti della Repubblica: A. Segni, G. Saragat, G. Leone) e consulente
medico di Giovanni Paolo II, in occasione dell'attentato subito dal pontefice
nel 1981. Per molti anni fu presidente del Collegio medico presso la
congregazione per la Causa dei santi, fu per tre legislature sindaco del Comune
di Serravalle del Chienti. Tra i riconoscimenti e le onorificenze conferitigli
fu insignito, tra l'altro, della medaglia d'oro dei benemeriti della scuola,
della cultura e dell'arte e dei titoli di cavaliere di gran croce al merito
della Repubblica, di commendatore dell'ordine di S. Gregorio Magno, del
Victorian order e ufficiale della Légion d'honneur.
Il G. morì improvvisamente a Roma
il 25 luglio 1987.
Fonti e Bibl.: Necr. in Giorn.
di malattie infettive e parassitarie, XXXIX (1987), pp. 730 s.; Boll. e
atti della Accademia medica di Roma, CXII (1987-88), pp. 69-81, 83-85; Atti
della Accademia Lancisiana di Roma, a.a. 1987-88, n.s., XXXII (1988), pp.
54-56; Università degli studi di Roma La Sapienza, Annuario per l'anno
accademico1986-87, Roma 1989, pp. 1447-1449; G. Giunchi, Curriculum
vitae ed elenco delle pubblicazioni, Roma 1953; F. De Rosa, Sul problema
del metodo in medicina, in Medici marchigianidi fine XX secolo, Roma
1997, pp. 532 s.
Si resta a disposizione per
la rimozione del testo qualora richiesto dagli aventi diritto
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