sabato 22 novembre 2014

Otto passi avanti - Autismo e la sua diagnosi precoce

Obiettivo AUTISMO: ridurre l'età media della diagnosi sotto i primi due anni di vita. Il nodo centrale è infatti la diagnosi, che spesso avviene troppo tardi. Occorre abbassare l'eta' della diagnosi del disturbo dello spettro autistico entro i primi 30 mesi di vita, per lo meno. Otto passi avanti e' il progetto di formazione su tutto il territorio nazionale dei funzionari, operatori ed educatori di asili nido e pediatri sui "campanelli di allarme" nei bambini che potrebbero essere a rischio. Contatto: ochopasosadelante@gmail.com
sito: http://www.retedeldono.it/progetti/as...


Sindrome di Asperger

Un piccolo spaccato dal film Adam che può essere utilizzato per spiegare cosa sia la  Sindrome di Asperger e come vivono le persone che ne sono affette.


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lunedì 17 novembre 2014

Papa Francesco ai medici cattolici

Riporto il discorso di Papa Francesco del 15 novembre 2014 ai partecipanti al convegno commemorativo dell’Associazione medici cattolici italiani in occasione del 70° anniversario della commemorazione
 I neretti sono stati aggiunti con l’unico scopo di facilitarne la lettura.


Buongiorno!
Vi ringrazio della presenza e anche per l’augurio: il Signore mi conceda vita e salute! Ma questo dipende anche dai medici, che aiutino il Signore!

In particolare, voglio salutare l’Assistente ecclesiastico, Mons. Edoardo Menichelli, il Cardinale Tettamanzi, che è stato il vostro primo assistente, e anche un pensiero al Cardinale Fiorenzo Angelini, che per decenni ha seguito la vita dell’Associazione e che è tanto ammalato e che si è un po’ ripreso in questi giorni; come pure ringrazio il Presidente, anche per quel bell’augurio, grazie.

Non c’è dubbio che, ai nostri giorni, a motivo dei progressi scientifici e tecnici, sono notevolmente aumentate le possibilità di guarigione fisica; e tuttavia, per alcuni aspetti sembra diminuire la capacità di “prendersi cura” della persona, soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa. In effetti, le conquiste della scienza e della medicina possono contribuire al miglioramento della vita umana nella misura in cui non si allontanano dalla radice etica di tali discipline. Per questa ragione, voi medici cattolici vi impegnate a vivere la vostra professione come una missione umana e spirituale, come un vero e proprio apostolato laicale.
L’attenzione alla vita umana, particolarmente a quella maggiormente in difficoltà, cioè all’ammalato, all’anziano, al bambino, coinvolge profondamente la missione della Chiesa.

Essa si sente chiamata anche a partecipare al dibattito che ha per oggetto la vita umana, presentando la propria proposta fondata sul Vangelo.

Da molte parti, la qualità della vita è legata prevalentemente alle possibilità economiche, al “benessere”, alla bellezza e al godimento della vita fisica, dimenticando altre dimensioni più profonde – relazionali, spirituali e religiose – dell’esistenza.

In realtà, alla luce della fede e della retta ragione, la vita umana è sempre sacra e sempre “di qualità”. Non esiste una vita umana più sacra di un’altra: ogni vita umana è sacra! Come non c’è una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra, solo in virtù di mezzi, diritti, opportunità economiche e sociali maggiori.

Questo è ciò che voi, medici cattolici, cercate di affermare, prima di tutto con il vostro stile professionale. La vostra opera vuole testimoniare con la parola e con l’esempio che la vita umana è sempre sacra, valida ed inviolabile, e come tale va amata, difesa e curata.

Questa vostra professionalità, arricchita con lo spirito di fede, è un motivo in più per collaborare con quanti – anche a partire da differenti prospettive religiose o di pensiero – riconoscono la dignità della persona umana quale criterio della loro attività.

Infatti, se il giuramento di Ippocrate vi impegna ad essere sempre servitori della vita, il Vangelo vi spinge oltre: ad amarla sempre e comunque, soprattutto quando necessita di particolari attenzioni e cure.

Così hanno fatto i componenti della vostra Associazione nel corso di settant’anni di benemerita attività. Vi esorto a proseguire con umiltà e fiducia su questa strada, sforzandovi di perseguire le vostre finalità statutarie che recepiscono l’insegnamento del Magistero della Chiesa nel campo medico-morale.
Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre.

La compassione evangelica invece è quella che accompagna nel momento del bisogno, cioè quella del Buon Samaritano, che “vede”, “ha compassione”, si avvicina e offre aiuto concreto (cfr Lc 10,33).

La vostra missione di medici vi mette a quotidiano contatto con tante forme di sofferenza: vi incoraggio a farvene carico come “buoni samaritani”, avendo cura in modo particolare degli anziani, degli infermi e dei disabili.

La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza.

E a tante conseguenze sociali che tale fedeltà comporta. Noi stiamo vivendo un tempo di sperimentazioni con la vita. Ma uno sperimentare male. Fare figli invece di accoglierli come dono, come ho detto. Giocare con la vita. Siate attenti, perché questo è un peccato contro il Creatore: contro Dio Creatore, che ha creato le cose così. Quando tante volte nella mia vita di sacerdote ho sentito obiezioni. “Ma, dimmi, perché la Chiesa si oppone all’aborto, per esempio? E’ un problema religioso?” – “No, no. Non è un problema religioso” – “E’ un problema filosofico?” – “No, non è un problema filosofico”.

E’ un problema scientifico, perché lì c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema. “Ma no, il pensiero moderno…” – “Ma, senti, nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola uccidere significa lo stesso!”. Lo stesso vale per l’eutanasia: tutti sappiamo che con tanti anziani, in questa cultura dello scarto, si fa questa eutanasia nascosta. Ma, anche c’è l’altra. E questo è dire a Dio: “No, la fine della vita la faccio io, come io voglio”. Peccato contro Dio Creatore. Pensate bene a questo.

Vi auguro che i settant’anni di vita della vostra Associazione stimolino un ulteriore cammino di crescita e di maturazione. Possiate collaborare in modo costruttivo con tutte le persone e le istituzioni che con voi condividono l’amore alla vita e si adoperano per servirla nella sua dignità, sacralità e inviolabilità.

San Camillo de Lellis, nel suggerire il metodo più efficace nella cura dell’ammalato, diceva semplicemente: «Mettete più cuore in quelle mani». Mettete più cuore in quelle mani. È questo anche il mio auspicio.

La Vergine Santa, la Salus infirmorum, sostenga i propositi con i quali intendete proseguire la vostra azione. Vi chiedo per favore di pregare per me e di cuore vi benedico.

Grazie.




Si resta a disposizione per l’immediata rimozione del testo qualora richiesto da chiunque degli aventi diritto.

domenica 16 novembre 2014

Tubercolosi del tratto urinario



PATOGENESI

Le manifestazioni cliniche e patologiche della TB renale dipendono della virulenza degli organismi e a dalla efficacia della difesa dell'ospite. La risposta dell'ospite può andare dal completo contenimento dell'infezione a patologie di vari gradi di severità.

Altre differenze possono determinare se una persona infetta sviluppa una TB primaria, una riattivazione della TB o una infezione cronica asintomatica.

Quando una gocciolina infetta del diametro di 1-5 micron è depositata nel tratto respiratorio, in una fossa tonsillare, o nel tratto gastrointestinale,  un focus primario si sviluppa con la formazione di un granuloma asintomatico non specifico.

Gli organismi ( cioè i micobatteri) dal focus primario  drenano al linfonodo regionale, e possono determinare una disseminazione silente in vari siti, inclusa la corticale del rene.
Qui essi elicitano una risposta infiammatoria che determina la formazione di un granuloma che può guarire e formare una cicatrice, restare dormiente per vari anni, o rompersi nel tubulo prossimale del neurone. I bacilli nel neurone sono intrappolati a livello dell'ansa di Henle, dove poi essi si moltiplicano.

Lo scarso apporto sanguigno, l'ipertonicità, e una concentrazione alta di ammonio nella midollare danneggiano le risposte immuni e favoriscono la formazione di granulomi midollari. Questi granulomi ( tubercolosi) che contengono i macrofagi, possono andare incontro a necrosi coagulativa, formare materiale caseoso simile al formaggio, e occasionalmente rompersi dentro il calice.

La midollare del rene è il sito più comunemente coinvolto dalla TB renale e normalmente è colpita mono lateralmente. Quando questo focus caseoso  si rompe dentro il sistema collettore,  si formano cavità e ulcere, e il coinvolgimento della papilla renale può condurre a una necrosi papillare.
La guarigione  nel rene avviene mediante fibrosi e cicatrizzazione che poi producono stenosi e ostruzioni. La calcificazione comincia dentro le cellule  con l'accumulo di ioni fosfato derivanti dalla disintegrazione delle nucleo proteine e di ioni calcio provenienti dal danno della membrana cellulare.

Queste lesioni possono ospitare i micobatteri vivi, e queste lesioni distrofiche dovrebbero essere considerate delle lesioni attive e non segni di malattia. La calcificazione distrofica di strutture danneggiate possono condurre a un rene non funzionante chiamato rene mastice.

Contaminazioni di TB alle struttura contigue può avvenire; l'uretrite è comune e può portare a stenosi o uropatie ostruttive.

La vescica può sviluppare iperemia vicino all'orifizio ureterale, seguito da ulcere superficiali e cambi granulomatosi che coinvolgono tutti gli strati ( pancistite). La guarigione  mediante fibrosi nella regione dell'orifizio ureterale può portare ad un reflusso dell'uretere detto a "buco da golf"

Una fibrosi estesa della parete della vescica  porta a una veglia  spessa e di piccola capacità, che viene chiamata vescica a ditale.

Alcune infezioni vescicali possono anche raramente  essere il risultato dell'istallazione del bacillo di Calmette-Guérin ( BCG) sulla vescica come parte del trattamento  del carcinoma superficiale della vescica.

E’ comune anche il coinvolgimento del tratto genitale. Il 70%-80% degli uomini con Tb del tratto urinario hanno epididimiti, prostatiti, vescicoliti seminali, orchiti o ascessi freddi.

Nelle donne, il coinvolgimento del tratto genitale è meno comune, ma se è presente, si manifesta come salpingiti che spesso vengono diagnosticate  durante le ricerche delle cause di infertilità.

giovedì 13 novembre 2014

Riflessioni sulla medicina

“…In the practice of medicine, the person you are is as important as what you know. This is one of the extraordinary things about medicine, I say: it is an intensely intellectual endeavor, demanding that you learn and understand an enormous body of information and that you constantly update that information as new knowledge becomes available, but it is also an endeavor of your heart. At the same time that you are learning about disease and diagnosis and treatment, you are learning about illness, the patient, and yourself…” 
(Katharine Treadway, M.D.)


Tratta dal sito: https://atlantemedicina.wordpress.com/aforismi-in-medicina/

Si rimane a disposizione per l'immediata rimozione della frase qualora richiesto da chiunque ne avesse diritto.

Anemia e IRC

Indagini di base, prima dell’inizio della terapia con Epoetina:
  • Hb
  • Indici eritrocitari, conta dei reticolociti
  • metabolismo del ferro (vedi raccomandazioni 3.2 e 3.3)
  • proteina C reattiva (PCR)

Indagini complementari per una valutazione completa:
  • Dosaggio sierico della vitamina B12, concentrazioni intraeritrocitarie dei folati
  • Conta leucocitaria e piastrinica
  • Test per emolisi (aptoglobina, LDH, bilirubina, test di Coombs)
  • Elettroforesi sierica e urinaria (quando possibile)
  • Ricerca di sangue occulto nelle feci
  • PTH, alluminiemia
  • Mielogramma (casi particolari)
  • Il dosaggio dei livelli sierici di eritropoietina non è utile
    • Nei pazienti conIRC e anemia normocromica-normocitica i livelli sierici di eritropoietina, pur oscillando frequentemente entro l’intervallo normale, non rappresentano uno stimolo adeguato per una sintesi sufficiente di Hb. Pertanto il dosaggio dell’ormone in questi pazienti non offre utili elementi di guida nella terapia con Epoetina.
  • In assenza di altre cause di anemia al di fuori dello stato di IRC in pazienti con creatininemia > 2 mg/dl, il deficit di eritropoietina rappresenta il fattore eziologico più verosimile. 
OBIETTIVO DELLA CORREZIONE DELL'ANEMIA UREMICA

  • In numerosi studi la correzione parziale dell’anemia [Hb = 11-12 g/dl (Ht = 33-36%)], ottenuta con Epoetina, si accompagna a migliore tolleranza
    all’esercizio fisico, miglioramento delle funzioni cerebrali, miglioramento della funzione cardiaca, migliore qualità di vita, migliore attività sessuale, ridotta ospedalizzazione, ridotta mortalità. 
  • Raccomandazione (B)
    Viene considerata ottimale la correzione dell’anemia secondaria a IRC mantenendo i valori di Hb nell’intervallo 11-12
    g/dl (Ht = 33-36%)
UTILIZZO DEL FERRO

  • Il ferro è essenziale per la sintesi di Hb. La carenza di ferro è il principale fattore limitante l’efficacia dell’Epoetina
    La supplementazione di ferro migliora sensibilmente l’eritropoiesi, a parità
    di posologia di Epoetina, ovvero può ridurre del 41% il fabbisogno di Epoetina, a parità di sintesi di Hb
    Il fabbisogno di ferro è la somma del ferro richiesto per la sintesi di Hb di tutti i globuli rossi prodotti giornalmente dal
    midollo e della quantità necessaria per compensare le perdite. Il bilancio nell’adulto normale (pareggio fra entrate e uscite)
    è intorno a 1 mg/die.

Il fabbisogno di fetto nei pazienti con IRC
  • Un bilancio negativo è molto frequente nei pazienti in emodialisi a causa del ridotto introito alimentare, delle perdite aumentate (apparato gastroenterico e trattamento extracorporeo) e dei reiterati prelievi (28). Il fabbisogno può esserestimato in modo approssimato come nell’esempio: volendo aumentare i valori di Hb da 8 a 11 g/dl in 3 mesi, si può calcolare:
    Ferro richiesto = 150 mg x (Hb voluta - Hb attuale) = 150 mg x 3 = 450 mg
    ovvero 450 mg di ferro in 90 giorni = 5 mg/die
    Aggiungendo le perdite, si arriva ad un fabbisogno di circa 10 mg/die
  • Nella fase di induzione della terapia con epoetina, per ogni aumento atteso di 1 g/dl di Hb sono necessari 150 mg di ferro. 
  • Nella fase di mantenimento della terapia con Epoetina il fabbisogno può essere minore (riutilizzo del ferro dei globuli rossi).
    Nell’uremico le perdite gastroenteriche sono di 1-2 mg/die.
    Nei trattamenti extracoporei si possono calcolare ulteriori perdite di 2-3 mg/die.